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martedì 4 gennaio 2011

Nuove linee guida per la privacy dei dati giuridici

Adesso il Garante per la privacy tutela anche la divulgazione dei dati personali di persone coinvolte in atti giuridici.

Queste linne guida saranno presto pubblicate nella Gazzetta Ufficiale ma non riguardano l'attività di giornalisti e non incidono sulle norme processuali.

Si tratta essenzialmente di norme atte a tutelare la privacy dei soggetti coinvolti attraverso una maggiore consapevolezza della necessità di proteggere soprattutto le fasce più deboli da tutti i rischi che la diffusione di dati sensibili può comportare.

In generale le linee guida affermano che:

Non è possibile diffondere i dati dei minori e delle parti nei procedimenti che hanno ad oggetto i rapporti di famiglia e lo stato delle persone.

• Allo stesso modo non è possibile diffondere dati relativi ad altre persone attraverso i quali è possibile risalire all'identità dei soggetti tutelati.

• Prima della conclusione del processo chiunque voglia tutelare la propria privacy potrà rivolgere un'istanza al giudice e chiedere l'oscuramento delle generalità che possano identificarlo.

giovedì 9 settembre 2010

Google cambia la sua politica sulla privacy

Ancora politiche di privacy e ancora internet, per l’esattezza il gigante del web: Google, a cui a questo punto suggeriami un pò di corsi di formazione sulla privacy.
Reduce da denunce su denunce per violazione della privacy Google ha annunciato che dal prossimo 3 ottobre le cose cambieranno, sarà dato il via, infatti, ad una nuova policy sul tema scottante della privacy degli utenti, sul web e fuori dal web (viste le recenti polemiche per il servizio Street View).
La base delle nuove linee politiche in merito alla riservatezza punta a rendere i servizi, e le opzioni disponibili, più chiari e facili da individuare per l’utente. Una scelta inevitabile se si pensa che Google ha da poco dovuto sborsare ben 8,5 milioni di dollari per una class action dove degli utenti avevano reclamato per una impostazione di default di Buzz che mostrava la lista dei contatti di Gmail.
Di conseguenza con le nuove norme i cambiamenti sostanziali saranno in definitiva due: quali sono i dati che Google raccoglie ( e per quale scopo li raccoglie) e come un utente può evitarlo, al fine di tutelare la propria privacy. Quello che resta da chiedersi, a questo punto, è quanto questi cambiamenti andranno realmente a soddisfare le numerose accuse che, inevitabilmente, colossi di internet come Google, vedono arrivare regolarmente.

giovedì 2 settembre 2010

La privacy come valore aggiunto di un servizio

Il concetto di privacy ruota spesso attorno a delle controversie, oggetto spesso di dibattiti. La tutela dei dati forniti dagli utenti ogni giorno in rete è un aspetto che comporta delle spese per le aziende, per questo spesso, soprattutto per le aziende, è consiliabile svolgere un corso privacy. Per non parlare delle difficoltà che un utente ha nel divincolarsi nel complesso mondo del diritto alla privacy.
Ma spesso durante gli accaniti dibattiti sulla privacy non si dà il giusto rilievo ad un aspetto importante di questo concetto: la privacy non è solo un dato personale da difendere, ma può diventare la base da cui partire per l’innovazione.
Questo è il concetto di privacy by design, prodotti che già in fase di progettazione prevedono un’attenzione particolare alla privacy, e di privacy enhancing technologies (Pet) tecnologie specifiche che seguono gli utenti nella scelta della riservatezza.
La tutela della privacy, anzi per l’esattezza, la possibilità di ottenere dalle aziende servizi o prodotti fornendo solo le credenziali effettivamente necessarie, diviene un valore aggiunto da sfruttare per aumentare la propria competitività. Questi concetti potrebbero spingere gli utenti ad usare con più serenità determinati servizi abbattendo uno dei muri più difficili da superare per chi quotidianamente offre servizi o prodotti online e non solo.

martedì 27 luglio 2010

La Privacy a scuola

Forse non ci abbiamo mai pensato o forse non così tanto come, invece, penseremmo se si trattasse di dati e informazioni aziendali protetti, eppure c'è un "mondo di privacy" anche e soprattutto a scuola.

Infatti, proprio negli istituti scolastici vengono trattati numerose e diversi tipi di informazioni e dati sensibili sulle famiglie, sugli alunni, su eventuali condizioni economiche e sanitarie.
Si pensi, solo, per esempio, a come vengono assegnati i sostegni economici per le famiglie più bisognose o, ancora, a tutte quelle informazioni inerenti una patologia o disabilità degli studenti.

Da Superabile INAIL, il Contact Center Integrato costituito da un portale di informazione e di documentazione sulle tematiche della disabilità, arriva una vera e propria guida online intitolata "La privcay a scuola" e scaricabile gratuitamente in formato PDF cliccando sull'immagine sottostante.

La Privacy a Scuola


martedì 20 luglio 2010

Bologna: studenti on line

L’Università di Bologna si pone ancora una volta all’avanguardia in Italia in fatto di modernità, offrendo ai suoi studenti la possibilità di usufruire di una vera e propria piattaforma di messaggistica completamente gratuita in modalità web o mobile, grazie alla collaborazione della Microsoft.

Il sistema adottato è il cloud based di Live at edu.
Così le migliaia di studenti dell’ateneo felsineo avranno a disposizione 10 GB di spazio nella propria casella e inviare mail fino a 25MB in massima sicurezza e 25 GB per creare e condividere spazi di lavoro, con l’opportunità di usufruire di tutti gli strumenti di messaggistica istantanea per essere costantemente in contatto con colleghi e docenti.

Non solo, ogni studente potrà integrare il sistema adattandolo alla vita dell’ateneo, sfruttando i più diffusi browser e, ovviamente, gli smartphone.
L’accordo raggiunto con Microsoft, permette all’ateneo di non gestire direttamente la manutenzione del sistema, mentre la sicurezza e privacy dei dati è garantita dall’azienda di Seattle.

mercoledì 14 luglio 2010

Privacy: un 2009 ricco di risultati per il Garante

Il 2009 è stato un anno davvero intenso per il Garante della Privacy e il 2010, alla luce delle diatribe politiche in atto, sarà sicuramente ancora più intenso. Intanto, però, il Garante per la protezione dei dati personali, ha recentemente presentato il bilancio delle attività dello sorso anno, con una finestra sul primo semestre del 2010 e ha indicato le prospettive d’azione su cui si muoverà per proteggere sempre meglio i nostri dati personali.

Da segnalare, come primo dato del bilancio, la gran mole di contatti diretti dei cittadini con gli uffici del Garante.
Le oltre 34mila tra telefonate e mail esaminate su tematiche quali marketing, telefonate e fax pubblicitari, infatti, dimostrano come il cittadino italiano prenda sul serio la figura dell’Autorità Garante e che ad esso si rivolga sempre più per tutelare la privacy.

E il bilancio dell’attività del 2009 parla da solo. Adottati 600 provvedimenti collegiali, date 4000 risposte a quesiti, reclami e segnalazioni.
Al Garante sono stati presentati 360 reclami, mentre sono stati emanati 18 pareri al Governo e al Parlamento.

Di più: adottate 400 ispezioni e contestate 600 violazioni amministrative, con 43 violazioni segnalate alla magistratura.
Riscossi già 3 milioni di euro in sanzioni.

Un bilancio significativo per una Autorità che sta prendendo sempre più piede in Italia e che si trova di fronte ad un mutamento costante delle tematiche sulla privacy che rendono difficile il lavoro. Basti pensare alle audizioni parlamentari del garante sulle problematiche dell’informatizzazione della Pubblica Amministrazione al credito al consumo, dai sistemi antifrode all’uso dei dati raccolti da periti e consulenti della magistratura.

E, per molti, il bello deve ancora venire.

Sul piatto arriveranno sempre più quesiti. Basti pensare alle politiche dei social network, che all’estero sono oggetto di molte battaglie. Ma anche le telefonate pubblicitarie, la videosorveglianza, la tutela dei minori. Sono tutti temi già affrontati ma non ancora risolti nelle loro problematiche. Il 2010, con i nuovi poteri sanzionatori affidati al garante, si annuncia più bollente di questa estate afosa.

mercoledì 7 luglio 2010

Richiedere la cancellazione dei propri dati personali da un sito internet

Hai trovato online informazioni su di te che non corrispondono al vero, oppure non vuoi che queste informazioni siano visibili su Internet?

Sapevi che è un tuo diritto richiedere il rispetto della tua privacy?

“Curiosando” su Google ho visto che c’è un centro Privacy del noto Motore di Ricerca, quindi niente stress, in poco tempo possiamo comprendere perfettamente come far valere il nostro diritto alla Privacy anche su Internet.

Come fare?


Cerca sul sito sul quale hai visto essere presenti alcune informazioni su di te, il responsabile privacy, sicurezza dati o il webmaster.
Se non lo trovi vai su Whois.is, inserisci l’indirizzo del sito web in questione: troverai tra i risultati l’indirizzo email.


A quel punto scrivi una email richiedendo al rimozione delle informazioni a te inerenti, è un tuo diritto!




giovedì 1 luglio 2010

Focus sulla Privacy nel 2010

Presentata dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, alla presenza del Presidente della Camera Gianfranco Fini, la relazione sull’attività svolta nel 2009, proprio in un periodo in cui la privacy è al centro di molte battaglie parlamentari e di iniziative ministeriali.

Ma andiamo per ordine.

La relazione del Garante ha fatto il punto sullo stato di attuazione della legge sulla privacy, indicando anche le prospettive future.
Eppure è di questi giorni la diatriba tra il ministro dell’Interno Roberto Maroni e quanti difendono il diritto alla privacy.
Al centro della polemica l’introduzione, confermata, negli aeroporti e nelle stazioni dei cosiddetti “body scanner”, moderni rilevatori di sicurezza che nulla lasciano all’immaginazione quando un uomo o una donna passano il controllo.

Maroni conferma la decisione di installarli dopo la fine della fase di sperimentazione a luglio negli aeroporti campione, dopo di che anche i viaggiatori che frequentano le stazioni italiane saranno sottoposti al medesimo trattamento.

I detrattori del provvedimento si appellano al diritto alla privacy, contestando l’effettiva necessità di macchinari simili, e contestando al tempo stesso al Governo un diverso approccio alla privacy nel caso della legge sulle intercettazioni.

Dal canto suo, l’Autorità Garante ha solo potuto muovere dei rilievi che hanno portato alla modifica delle apparecchiature e al prolungamento della fase di sperimentazione.
Insomma, la discussione non si fermerà certo qua, con le associazioni di tutela dei consumatori pronte a dare battaglia contro questi provvedimenti limitativi della privacy.

Intanto, a proposito di provvedimenti, c’è da ricordare il nuovo provvedimento generale emanato dal Garante in merito alla videosorveglianza, sostitutivo di quello emanato nel 2004, che introduce importanti novità, e che è stato reso necessario dall’ormai massiccio utilizzo di tali sistemi, sia per la sicurezza pubblica e privata, che per il semplice controllo e prevenzioni in genere. Non solo: i recenti provvedimenti legislativi, anche locali, hanno portato a tali novità. E’ il caso del provvedimento che ha attribuito a sindaci e comuni competenze specifiche in merito all’incolumità pubblica.
Il Garante ha dato un periodo che va dai sei mesi ad un anno, a seconda degli adempimenti da assolvere, per mettersi in regola.
Così saranno approvati solo sistemi integrati di videosorveglianza nel rispetto di specifiche garanzie di tutela delle libertà personali. Saranno obbligatori i cartelli di segnalazione di telecamere delle forze di polizia. Inoltre sarà possibile conservare solo per un certo tempo le immagini registrate, mentre i sistemi che presentano rischi per i diritti e le libertà individuali dovranno essere sottoposti al controllo preventivo del Garante.

Questi sono solo alcuni dei nuovi provvedimenti in merito alla privacy, ma stanno comunque a dimostrare come la discussione in merito a questi temi sia molto accesa e non prossima alla conclusione.