mercoledì 21 dicembre 2011

Dati sulla privacy dal report Cisco



Diffusi i dati del report commissionata da Cisco e portato avanti da InsightExpress che ha analizzato e studiato i comportamenti di un campione composto sia da studenti universitari  che da giovani professionisti tra i 20 e i 30 anni di età. Si tratta in pratica della terza parte del “Cisco Connected World Technology Report“, una ricerca  che coinvolto circa 2.800 persone, circa 200 soggetti intervistati in paesi come: USA, Canada, Messico, Brasile, UK, Francia, Spagna, Germania, Italia, Russia, India, Cina, Giappone e Australia.

Questa terza parte della ricerca ha preso in esame il rapporto degli utenti con argomenti come la sicurezza della privacy e la tutela dei dati aziendali. Il rapporto indica che:

  • il 70% (73% in Italia) degli intervistati viola la privacy policy regolarmente, 
  • il 61% (55% in Italia) non si considera responsabile della protezione dei dati
  • l’80% ritiene che la privacy policy della propria azienda per ciò che riguarda i social media sia antiquata.
Il rapporto indica anche quali sono i casi in cui gli utenti hanno ammesso di violare la privacy:

  • 22% accede a programmi non autorizzati per svolgere al meglio il suo lavoro;
  • 19% ammette che la policy non viene imposta;
  • 18% dice di non avere tempo di pensare alla policy privacy quando lavora;
  • 16% considera non adatta la policy;
  • 15% dimentica il rispetto della policy;
  • 14% non rispetta la policy quando il suo capo non lo osserva.

venerdì 16 dicembre 2011

Windows 8 proteggerà la nostra privacy?

Cosi sembra ma ovviamente come San Tommaso insegna finché non si vede non si crede. La news sulla privacy che si leggono da qualche giorno parlano di un Windows 8 dotato di nuovi sistemi per la protezione delle identità digitali. Almeno questo è quello che hanno affermato gli sviluppatori del nuovo Windows, secondo cui partendo dal presupposto che ogni utente possiede in media circa 25 account ma al massimo 6 password uniche usate per accedere a social, forum e servizi vari è facile intuire come la protezione delle identità online sia un concetto poco diffuso tra la maggior parte degli internauti.

Allora ecco che per ridurre al minimo queste cattive abitudini gli sviluppatori di Windows 8 hanno implementato un nuovissimo gestore delle credenziali in grado di memorizzare sul pc tutte le password usate in Internet Explorer 10 (anche in versione Metro) in maniera del tutto sicura in modo da non doverle ricordare tutte a memoria. Questa soluzione aiuterà realmente gli utenti a proteggere la propria privacy online? Vedremo!

mercoledì 7 dicembre 2011

Privacy per le PMI della Lombardia

Novità in arrivo per le piccole e medie imprese della Regione Lombardia, infatti a seguito di un'accordo stipulato con le Camere di Commercio territoriali cresce l'idea del progetto “E-security per le PMI” un'idea nata con l'obiettivo di sostenere e finanziare la piccola e media impresa lombarda incoraggiandola nell'uso della tecnologia informatica per la gestione dei dati e delle informazioni personali dei dipendenti e dei clienti dell'azienda. Le istituzioni, hanno erogato 105 buoni a fondo perduto utilizzabili da imprenditori e responsabili per l'acquisto di servizi tecnici di valutazione dei rischi informatici e della sicurezza dei dati, non solo corsi sulla privacy.

I buoni in questione saranno messi a disposizione solo ed esclusivamente per piccole e medie imprese della Regione Lombardia ovvero con sede legale nel territotio di competenza e verranno distribuiti in base al bacino di utenza previsto ad esempio a Milano, la provincia di certo più estesa in termini di presenza di Piccole e Medie Imprese saranno consegnati 30 buoni, mentre per altre province come Como, Mantova, Monza e Brianza, Pavia e Varese saranno consegnati 15 buoni.

martedì 29 novembre 2011

A Roma si parla di privacy per i dati sanitari

A Roma il 30 novembre si parla si tutela della privacy e sicurezza dei dati sanitari. Quello dei dati sanitari è un argomento che non viene trattato molto spesso ma che assume particolare rilevanza se si pensa che tutti nella vita in qualche modo abbiamo a che fare con il sistema sanitario nazionale.

L'appuntamento è per domani 30 Novembre presso l’ATA Hotel di Villa Pamphili di Roma per il "ISH – Information Security Hospital" il convegno sarà interamente dedicato al tema della sicurezza dei dati sanitari in relazione alle soluzioni di Information and Communication Technology (ICT) utilizzate nelle strutture sanitarie dove spesso si rende necessario un corso sulla privacy per i dipendenti.

Questi gli argomenti in programma:
  • Sicurezza e privacy
  • Dematerializzazione e archiviazione digitale
  • Continuità operativa e recupero dei dati
  • Information security per lo sviluppo competitivo in sanità

mercoledì 23 novembre 2011

Privacy per la vostra rete WiFi

Tutelare la privacy della vostra rete wireless è fattibile, basta solo aggiungere la stringa _nomap subito dopo il nome che avremo assegnato alla rete, in parole tecniche significa apportare una modifica all’SSID (Service Set IDentifier) ovvero il nome con il quale una WiFi si presenta al device quando viene raggiunta, appunto ad esempio "NomeRete_nomap".

In questo modo tutti gli apparati che vogliano usare le informazioni ricavabili dalla nostra connessione non potranno farlo, in poche parole è un pò come se la stringa stesse a segnalare la precisa volontà da parte del proprietario della rete di non volere condividere proprie informazioni.

Un'idea che nasce come risposta da parte di Google alle accuse di violazione della privacy di cui spesso abbiamo in questo blog, infatti Big G è stato più volte accusato di tracciare le reti WiFi al fine di seguire i movimenti dell'utente e ricavarne informazioni utili per la geolocalizzazione. Con questo suffisso, il _nomap si potra tutelare la propria rete WiFi mobile e di casa anche dalla mappatura generale.



Fonte: Google _nomaps per non farsi tracciare

martedì 15 novembre 2011

La SIAE reclama sulla privacy

La SIAE non ci sta e chiede ai blogger e siti web 1,800 euro l'anno per la pubblicazione dei trailer cinematografici dei film in programma nelle sale, la polemica nasce come fondamente del diritto d'autore a cui sembra che i giovani non siano proprio abituati, infatti secondo il Garante Privacy italiano Francesco Pizzetti: ”I giovani si sono abituati a una fruizione gratuita dei contenuti della rete come se questo fosse un diritto. Eppure nessuno di noi ritiene lecito entrare in un cinema senza pagare il biglietto”.

Il dibattitto in rete cresce e non è una novità soprattutto in relazione alla enorme mole di contenuti presenti su canali web, dai social network ai forum passando per blog e siti. Garantire la privacy ed il diritto d'autore insomma è la prossima crociata del Garante della Privacy che si scontra con il web 2.0 italiano.

martedì 8 novembre 2011

Ancora su Facebook e privacy

Una notizia che lascia perplessi, una ricerca americana portata a vanti da Danah Boyd, un ricercatore universitario e senior researcher a Microsoft Research, che ha condotto uno studio su un campione di circa 1000 persone,ti individui al di sopra di 26 anni con figli a carico di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Quello che è emerso è un dato da non sottovalutare nel continuo dibattito sull'importanza della tutela della privacy su Facebook in relazione alla troppo giovane età di alcuni utenti.

Lo studio ha dimostrato che il 36% dei genitori intervistati è consapevole del fatto che il figlio è registrato su Facebook pur non avendo raggiunto l’età minima consentita, il 76% dei soggetti afferma di aver incoraggiato il figlio minore di 13 anni a creare un proprio profilo ed il 55% visita e controlla il profilo del figlio. Dati allarmanti che mettono in evidenza come spesso i genitori sottovalutino i social network e facebook in particolare andando contro la stessa normativa sulla privacy e la sicurezza imposta dal popolare social network.

Ecco la ricerca di Boyd su privacy e minori su Facebook

mercoledì 2 novembre 2011

La sicurezza della privacy online: interviene il Garante

Alzi la mano chi di voi si è ritrovato a compilare almeno una volta nella vita un form online, rilasciare i propri dati spesso senza rifletterci può essere controproducente e rischioso soprattutto quando si ha a che fare con form molto lunghi che richiedono l'immissione di molti dati personali. Proprio su questi punta il dito il Garante della Privacy che si pronuncia nello specifico contro il form del Università telematica che richiede agli utenti un pò troppi dati, non proprio in linea con gli adempimenti sulla privacy.

Il Garante ha sottolineato che la richiesta di dati come il luogo di nascita, la data di nascita, il codice fiscale e la cittadinanza sono informazioni “non pertinenti” con la necessità di compilare un form solo per richiedere informazioni all'Università telematica. Risultato? Il Garante è intervenuto e si è espresso nella Prescrizione per il trattamento di dati personali dove si definisce “illecito il trattamento dei dati personali (luogo e data di nascita, codice fiscale, cittadinanza) acquisiti mediante il form di registrazione Università Telematica, in quanto eccedenti rispetto alla dichiarata finalità del servizio di registrazione”.

venerdì 21 ottobre 2011

Google, nuovo progetto la tutela della privacy

Ebbene si, sarà per tutte le polemiche che lo hanno travolto, sarà perchè infondo la privacy su internet è un aspetto che sta sempre più a cuore degli utenti ma sta di fatto che il post di questa volta non punta il dito contro Google ma tende la mano al nuovo progetto di Big G.

Proprio cosi, sembra infatti che Google in collaborazione con il Citizen Advice Bureau, ovvero l'ufficio di consulenza legale per i cittadini, abbia avviato una vera e propria campagna di sensibilizzazione per la sicurezza online. Si tratta di Good to know ovvero uno manuale sulla privacy dove è possibile trovare delucidazioni in merito all'uso che il motore di ricerca fa dei nostri dati e soprattutot il modo in cui questi dati vengono conservati e tutelati.

Lodevole iniziativa, adesso suggeriamo un buon corso sulla privacy ed il gioco è fatto!

venerdì 7 ottobre 2011

Intervento della commissione europea per la privacy

La commissione interviene in merito ad un aspetto delicato più volte trattato nel nostro blog, la reale protezione dei dei dati sensibili e il rispetto della normativa sulla privacy, aspetti delicati soprattutto in seguito allo sviluppo sempre più crescente dei cosi detti social network.

L'Unione europea già nel mese di maggio si era pronunciata in merito alla necessità di tutelare soprattutto i giovanissimi dai pericoli della rete, sottolineando come siano i minori i principali fruitori di un potenziale rischio, per questo le autorità parlano di una necessaria autoregolamentazione utile a sottolineare tutti quei fattori di fondamentali per una corretta fruizione delle piattaforme social:

  • Presenza di informazioni più comprensibili
  • Visibilità delle proprie informazioni
  • Informazioni più chiare per minori
  • Semplificazione del blocco di contatti indesiderati

Indagine rilasciato dalla Commissione Europea

giovedì 29 settembre 2011

Tutelare la propria privacy online?

Una guida online per imparare a tutelare la privacy: con l'avvento dei social network tra facebook e twitter ed il neonato google+ è sempre più difficile per gli utenti tutelare la propria privacy nel web. Internet è un crogiolo di documenti, corsi e approfondimenti ma riuscire a trovare tutto come è possibile?

Una guida completa è quello che ho trovato online che affronta le principali tematiche inerenti la privacy e la tutela dei propri dati personali attraverso un'approfondita conoscenza della normativa italiana.


venerdì 29 luglio 2011

Il Garante tutela la privacy in fase di colloqui pre assunzioni

Attraverso il Provvedimento del 21 luglio 2011 il Garante della Privacy si è pronunciato in merito a quanto riportato nell'art. 8, l. n. 300/1970 secondo cui è fatto "divieto al datore di lavoro, ai fini dell'assunzione [...] di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose e sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini dell'attitudine professionale del lavoratore" e all'art. 10, D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276 che vieta il trattamento dei dati personali dei lavoratori che non risultino essere strettamente attinenti alle attitudini professionali e per valutare un eventuale inserimento lavorativo.

Insomma tutela della privacy nelle assunzioni questo lo scopo del garante che vuole proteggere i dati sensibili dei lavoratori vietando ai datori di lavoro di raccogliere in fase di analisi ai fini dell'assunzione alcune informazioni al fine di proteggere la dignità della persona ed il diritto alla tutela della vita privata.

lunedì 18 luglio 2011

BrowserID per la sicurezza della privacy online

Mozilla Firefox presenta il suo nuovissimo sistema per la tutela della sicurezza dei dati e la privacy online degli utenti che permette di accedere ad un sito Web senza la necessità di reiscrivere login e password, altro che corso sulla privacy adesso per tutelarsi basta un click, o no?

Si chiama BrowserID il progetto della volpe che garantisce la possibilità di effettuare un unico accesso grazie all'uso di un indirizzo mail e e di una password unica, entrambi sempre e comunque associati. La sicurezza nell'utilizzo di questo sistema è data dal fatto che tutto è protetto e per ogni click si verifica la proprietà dell’account e l’utente per permettere un accesso sicuro che protegge i dati dell'utente su qualsiasi sito Web.

giovedì 14 luglio 2011

Google+ già viola le norme sulla privacy

Secondo le stime rilasciate da Paul Allen, fondatore di Ancestry.com, Google+ ha già raggiunto la modesta cifra di 10milioni di utenti, persone iscritte che potrebbero addirittura raddoppiare nelle prossime settimane. Ma con l'esplosione degli utenti esplodono anche le prime polemiche relative alla privacy.

Google+ è ancora in fase beta per cui a rischio bug, uno di questi riguarda proprio la privacy degli utenti. Nello specifico il dito viene puntato nella funzione“resharing”, molto simile al retweet di Twitter. Bastano pochi click per “bucare” le cerchie (circles), e ricondividere (resharing) il contenuto di un amico con le proprie cerchie.

Per tutelarsi è bene disabilitare il resharing dal menu a discesa posto sulla destra di ogni post, questo va fatto per ogni singolo post condiviso in quanto Google non permette ancora di disattivare la funzione in modo generale.

martedì 5 luglio 2011

Nuove norme per il codice PIN

Rivisitazione della norma norma ISO 9564-1(“Financial services – Personal Identification Number (PIN) management and security – Part 1: Basic principles and requirements for PINs in card-based systems”) quella cioè che ha il compito di proteggere i dati del possessore del codice PIN. Già proprio quella serie di numeri con cui tutti abbiamo a che fare quasi quotidianamente per prelevare o pagare tra negozi e ristoranti.

Mark Sutton, Presidente del sottocomitato ISO afferma:

La durata di vita di un codice PIN può essere lungo e coinvolgere nel suo uso abituale differenti Paesi, postazioni bancomat, negozi, oltre che lo spazio virtuale online. La sua segretezza deve essere assicurata sempre, non solo per le transazioni online, ma anche ovviamente per quelle offline, dal momento in cui la carta viene attivata a quello in cui viene disabilitata, comprese tutte le operazioni di routine come accessi, caricamenti, trasmissioni, validazioni, ecc.

L'aggiornamento di questa norma comporterà oltre che una maggiore sicurezza dei dati un miglioramento delle tecniche necessarie a proteggere il processo di autenticazione del PIN.

lunedì 27 giugno 2011

Opuscolo sulla sicurezza sui dati sanitari

Pubblicato in questi giorni dal Garante per la Privacy un Vademecum disponibile anche online dove vengono affrontate tematiche importanti per la tutela dei dati dei pazienti e gli adempimenti sulla privacy da considerare. Si intitola “Dalla parte del paziente. Privacy: le domande più frequenti“ l'opuscolo che spiega in modo semplice e lineare come i dati dei pazienti vengono trattati all'interno delle strutture sanitarie.

Un modo per essere vicino ai paziente che devono conoscere i loro diiritti in materia di sicurezza dei dati soprattutto quando si parla di dati sensibili e personali come la propria salute, ma anche un valido strumento a cui i professionisti e chi in generale opera nel settore possono affidarsi per avere un riferimento ufficiale nello svolgimento di alcuni ambiti del loro lavoro.

Il vademecum tratta anche aspetti relativi alla privacy sul luogo di lavoro, ad esempio il datore di lavoro per diritto può conoscere solo la prognosi con la sola indicazione dell’inizio e della durata dell’infermità non la diagnosi della malattia.

mercoledì 22 giugno 2011

La privacy è un problema per il 70% delle aziende

Un sondaggiom condotto da una nota società di ricerca amaericana denuncia un problema reale di privacy nelle aziende. La Ponemon Institute, società di ricerca nel campo della gestione di privacy e informazioni in collaborazione con la Check Point Software Technologies leader mondiale nella sicurezza su internet affrontano le pecche della sicurezza dei dati nelle aziende puntando il dito spesso sulla distrazione dei dipendenti più che su l'uso di sistemi di siscurezza poco sicuri.

Il colmo forse ma è cosi è la distrazione umana uno dei problemi delle aziende che spesso si traduce in e-mail inviate a persone sbagliate con il risultato di diffondere dati sensibili. A pagare per questo sono soprattutto i clienti, seguiti dalla proprietà intellettuale e dai dati stessi dei dipendenti, molto più tutelati i piani aziendali.

martedì 14 giugno 2011

Applicazioni mobile e privacy

Nell'epoca dei social e del mobile spopolano le applicazioni mobile, ovvero app che permettono di fare molteplice cose attraverso un semplice (che poi cosi semplici da usare non sono) smartphone. Non potevamo non chiederci quanto questi cellulari ultra tecnologici fossero sicuri e quanto i nostri dati fossero tutelati quando si scarica un'applicazione mobile.

ViaForensics, una società di Chicago che si occupa di sicurezza per aziende ha condotto un'indagine proprio in merito all'uso delle applicazioni mobile in relazione alla sicurezza per i nostri dati. I risultati non sono certo rassicuranti soprattutto perchè chiamano in causa tre colossi del settore, ovvero Linkedin, Foursquare e Netflix. Molte delle applicazioni più scaricate, in particolare per gli utenti di Android, sono risultate poco affidabili per quanto riguarda la sicurezza dei dati. Meno preoccupazioni desta l'uso di iPhone dove nonostante qualche anomalia nel sistema la protezione della privacy degli utenti non preoccupa.

mercoledì 8 giugno 2011

Polemica sulla privacy per Facebook: sai che novità!

Ancora polemiche ancora privacy ancora Facebook! In effetti era da un pò che non si scriveva in merito al social network più popolare al mondo, forse perchè ultimamente le energie degli amministratori e degli utenti erano tutte concentrate sulle nuove stupende opzioni, sulla posta e sulla chat.

Comunque non abbiamo dovuto aspettare molto per tornare a chiaccherare delle polemiche scatenate da una nuova funzione Facebook che risconosce i tratti del viso nelle foto caricate e suggerisce i tag da fare!

Inquietante? Si se si pensa che se caricando la foto di un gruppo di persone il sistema riconosce i volti dei presenti, anche di quelli che stanno di sfondo o passano per caso! Proprio il caso di dire w la privacy? O sono le solite esagerazioni? Nell'attesa di testare personalmente questa nuova funzione vogliamo cogliere l'occasione di ricordare che le opzioni per tutelare la privacy dei dati sensibili su Facebook ci sono basta solo cercarle!

mercoledì 18 maggio 2011

AdWords e la privacy di utenti e inserzionisti

Google annuncia un cambiamento nelle sue regole in merito a privacy e AdWords. Si tratta di una leggera revisione dei punti che toccano il trattamento dei dati degli utenti ma anche degli inserzionisti.

AdWords punta a:

  • Rendere specifico come l'inserzionista intende usare i dati dell'utente
  • Possibilità per l'utente di sapere prima come interrompere ogni rapporto di pubblicità o comunicazione diretta ( ad esempio cancellarsi da un mail)
  • utilizzare il protocollo SSL per la raccolta dei dati sensibili
Ecco i tra punti fondamentali a cui ogni inserzionista dovrà rispondere e che serviranno a migliorare la tutela della privacy per le campagne AdWords.

mercoledì 11 maggio 2011

In USA la privacy è d'obbligo per gli under 13

Il congresso ha deciso che i dati degli utenti online al di sotto dei 13 anni sono assolutamente privati e per questo non possono essere usati per scopi commerciali. Insomma regole sempre più severe atte a tutelare soprattutto i giovanissimi spesso inconsapevoli e attratti da giochi o regali immaginari dietro cui si cela solo l'intenzione di raccogliere e utilizzare i propri dati e quelli dei loro amici/contatti.

In merito a privacy e dati sensibili anche la Commissione Europea rincara la dose, queste le parole del Commissario UE: “La normativa europea in materia dovrà essere rafforzata. Non è una sorpresa che la fiducia dei consumatori nei confronti della cosiddetta Information Society stia scemando negli ultimi tempi i recenti avvenimenti hanno scosso l’opinione pubblica e ora le Istituzioni europee, visto il comportamento delle aziende che operano sul web, dovranno lavorare per una seria riforma delle norme sulla protezione dei dati personali”.

venerdì 15 aprile 2011

Concorso su privacy e web per gli studenti

Un concorso promosso dal Garante della Privacy che coinvolge gli studenti di 3 scuole selezionate per ogni provincia, "Privacy 2.0" questo il titolo del concorso che vede i ragazzi impegnati nella realizzazione di corti di non più di tre minuti.

Il soggetto del filmato ruota intorno a tematiche quali la sicurezza e la privacy online in relazione alle nuove tecnologie e al rapporto tra internet e le nuove generazioni. I video dovranno essere consegnati entro il 30 Ottobre e il vincitore riceverà un premio economico di ben 5,000 euro, quel'è il video vinvitore verrà comunicato il 28 Gennaio 2012 in occasione della giornata sulla sicurezza in rete.

lunedì 11 aprile 2011

Un virus minaccia privacy e sicurezza dei dati iPhon eiPad

Un nuovo virus minaccia la sicurezza dei dati su iPhon e iPad, un virus che attacca il sistema IOS cancellandone in poco tempo tutto il contenuto con tutte le dovute problematiche che questo può comportare. Il virus in questione si presenta come un metodo nuovo per eseguire l'unlock di iPhone e iPad e risulta essere scaricabile da un sito non ufficiale in modo completamente free. Il virus entra in pochi secondi nel sistema compromettendolo e causando al perdita dei dati, per essere sicuri di tutelare a pieno la propria privacy e la sicurezza dei propri dati è sempre preferibile scaricare applicazioni solo ed esclusivamente da fonti ufficiali.

venerdì 1 aprile 2011

Nuove norme contro il furto d'identità

Una nuova norma è stata approvata in merito alla tutela della privacy dei dati e alla sicurezza online. Adesso banche ed istituti di credito potranno accedere ad un database dove saranno disponibili nominativi e dati sensibili (anche partita iva in caso di aziende) di soggetti che hanno in passato richiesto finanziamenti.

Questo databese, accessibile solo alle attività del settore e dietro un compenso economico e l'iscrizione all'ente che lo gestirà, riporterà i dati consultabili per permettere alle aziende di controllare che quanto fornito dai clienti sia reale.

Un passo in più per la sicurezza degli utenti che sis ono visti subire furti di identità soprattutto online.

venerdì 11 marzo 2011

Privacy online: obbligatorio il consenso ai cookie

Arrivano direttamente dall'Unione Europea nuove norme per tutelare la privacy online degli utenti su internet lasciando a chi naviga la possibilità di valutare i rischi. Infatti dal 25 Maggio diventerà obbligatoria la richiesta del consenso all'utente per la gestione dei coockie.

A parte gli ecommerce e i in genrale tutti i siti inerenti la vendita online tutti gli altri gestori di siti dovranno esplicitamente chiedere agli utenti il permesso di tracciare i loro movimenti. Una vittoria per chi lotta per la difesa della privacy online degli utenti e per chi si batte per il diritto all'informazione.

Spesso, infatti, gli utenti sono ignari di alcuni aspetti della tecnologia e navigano in rete senza alcuna preoccupazione, adesso invece con la richiesta del concenso potranno decidere se accettare o no il tracciamento dei cookie.

giovedì 17 febbraio 2011

Privacy, negli USA anche Twitter chiamata in causa

Siamo talmente tanto abituati ad associaere il concetto di violazione della privacy a Facebook che adesso sembra strano dover citare il microblogging più famoso del mondo.

Si perchè stavolta ad avere problemi di mancata tutela della privacy è Twitter, che in USA ha maggiore rilevanza ed è molto più conosciuto e che è stato chiamato a rispondere di violazione della privacy da tre utenti di un certo spessore.

Si tratta dei programmatori Rop Gonggrijp e Jacob Appelbaum e del parlamentare islandese Birgitta Jonsdottir, ad essi si sono aggregati gli attivisti di Electronic Frontier Foundation (EFF) e della American Civil Liberties Union (ACLU).

L'accusa è violazione della privacy in relazione al caso di Wikileaks del suo fondatore Julian Assange e del presunto ruolo dei tre utenti come informatori.

lunedì 24 gennaio 2011

Non c'è privacy per le mail aziendali

Almeno questo è quello che sostiene una sentenza degli USA in merito ad una diatriba legale tra una signora ed il suo ex datore di lavoro in seguito a questioni relative alla privacy delle mail inviate mediante account di posta aziendali.

La signora aveva usato la mail aziendale per scambiarsi informazioni con il suo avvocato e i suoi superiori sono venuti a conoscenza del contenuto delle mail in quanto avevano accesso all'account.

Il giudice si è espresso a favore dei datori di lavoro, non vi è invasione della privacy in quanto il contenuto delle mail aziendali non è più personale se, appunto, è riportato all'interno di account che appartengono di fatto all'azienda.

martedì 18 gennaio 2011

Privacy: le app di facebook chiedono il telefono

Ancora novità dal fronte Facebook, adesso per accedere alle applicazioni che tanto divertono gli utenti viene richiesto di fornire il numero di telefono. Ovviamente l'utente può scegliere di inserirlo mentre in caso contrario il sistema potrà accedere allle sole informazioni del contatto che ha dato l'autorizzazione.

Sicramente un segno di estrema correttezza e tutela dei dati degli amici del profilo a cui il sistema accede, ma la domanda che ci si pone è a cosa può servire il numero di telefono per usare l'applicazione? Soprattutto se prima era possibile accedervi senza dover fornire ulteriori dati!

Una corretta valutazione dei rischi è essenziale per tutelare i propri dati.

venerdì 14 gennaio 2011

Privacy e web, linee guida dal Garante

Sono previste in via definitiva a partire dal 31 Gennaio, per adesso sono state approvate in via preliminare lo scorso 22 Dicembre. Si tratte delle linee guida che il Garante sulla privacy vuole emanare per garantire la tutela e la sicurezza online degli utenti.

Una serie di adempimenti per la privacy che le Pubbliche Amministrazioni devono tenere presente e rispettare per la pubblicazione dei propri siti web e per il trattamento di eventuali dati appartenenti agli utenti che navigano e si registrano in questi siti.

Dunque non ci resta che aspettare Febbraio per vedere di cosa esattamente si tratta!

martedì 11 gennaio 2011

Per una volta la privacy non è un problema

Anzi! A dispetto di tutte le critiche rivolte a Google e ai suoi servizi che violavano la privacy degli utenti, ecco invece un buon uso della Google Maps.

La mappa del crimine segnala i punti di una città, in questo caso Milano, dove sono stati commessi crimini. Tutto nasce dall'opera di un giovane giornalista che ha raccolto tutti i crimini commessi nel 2010 nel capoluogo lombardo.

Alla fina il risultato è questo: una mappa del crimine di Milano nel 2010!

martedì 4 gennaio 2011

Nuove linee guida per la privacy dei dati giuridici

Adesso il Garante per la privacy tutela anche la divulgazione dei dati personali di persone coinvolte in atti giuridici.

Queste linne guida saranno presto pubblicate nella Gazzetta Ufficiale ma non riguardano l'attività di giornalisti e non incidono sulle norme processuali.

Si tratta essenzialmente di norme atte a tutelare la privacy dei soggetti coinvolti attraverso una maggiore consapevolezza della necessità di proteggere soprattutto le fasce più deboli da tutti i rischi che la diffusione di dati sensibili può comportare.

In generale le linee guida affermano che:

Non è possibile diffondere i dati dei minori e delle parti nei procedimenti che hanno ad oggetto i rapporti di famiglia e lo stato delle persone.

• Allo stesso modo non è possibile diffondere dati relativi ad altre persone attraverso i quali è possibile risalire all'identità dei soggetti tutelati.

• Prima della conclusione del processo chiunque voglia tutelare la propria privacy potrà rivolgere un'istanza al giudice e chiedere l'oscuramento delle generalità che possano identificarlo.