giovedì 15 luglio 2010

Privacy a rischio per i giovani gay americani

La comunità gay americana è in fermento dopo la chiusura, nel febbraio scorso, di una rivista dedicata ai teenager omosessuali. “XY”, questo il nome della rivista, era un punto di riferimento per migliaia di giovani gay, ai quali venivano offerti articoli di tutti i generi oltre che una comunity su Internet.
Migliaia di abbonati significa anche migliaia di dati sensibili
, e spesso per loro natura delicati, immagazzinati nei database della società editrice che ha dichiarato bancarotta. Il timore dei più è proprio su che fine faranno quei dati sensibili, dal momento che spesso i teenager abbonati non si sono ancora rivelati in famiglia.

Intorno a questi dati, infatti, è nata una battaglia legale. Due società creditrici della rivista hanno chiesto di entrare in possesso dei database a titolo risarcitorio, provocando reazioni negative nella comunità gay e tra gli abbonati, tanto che la Commissione Federale per il Commercio è intervenuta diffidando le società creditrici dall’utilizzare quei dati sensibili. Per la Commissione si tratta di una palese violazione della privacy, e ha ordinato la distruzione dei database. Ma la querelle non si è bloccata e la conclusione della vicenda è ancora lontana.

Intanto rimane il dibattito sulla correttezza del “commercio” di questi dati sensibili, alla luce del fatto che la società editrice si era impegnata a non divulgarli a terzi. Un accordo che deve essere rispettato. Rimane quindi la violazione del rapporto di fiducia tra chi si è abbonato, rivelandosi, e chi gestiva a suo tempo questi dati e che non può trasferirsi ad un terzo senza che l’abbonato sia consenziente. Un vero rompicapo, morale e legale, insomma, che la comunità gay in America spera si possa chiudere positivamente quanto prima.

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